Friday, November 19, 2010

Quadrifoglio Alfa Romeo


Il quadrifoglio è il simbolo distintivo delle automobili sportive prodotte dalla Alfa Romeo.
Il simbolo del quadrifoglio apparve per la prima volta su una delle quattro "RL Targa Florio", appositamente preparate da Giuseppe Merosi per la gara siciliana che, in quell'epoca, era considerata la competizione più prestigiosa.
Sino ad allora le aspirazioni sportive della giovane casa milanese avevano ottenuto le magre soddisfazioni di qualche vittoria di classe o in gare minori, restando in attesa della grande affermazione internazionale che, a causa dell'inesperienza e della sfortuna, era mancata.
Per la Targa Florio del 1923, Merosi aveva messo a punto quattro vetture, affidandole ad Antonio Ascari, Enzo Ferrari, Giulio Masetti ed Ugo Sivocci. Quest'ultimo, scopritore e amico fraterno di Ferrari, era un pilota di grande esperienza e competenza tecnica, ma spesso sfavorito dalla sorte e considerato l'eterno secondo.
Nell'occasione, per scacciare la sfortuna, Sivocci aveva fatto dipingere sulla calandra della propria vettura con un quadrato bianco in cui campeggiava un quadrifoglio verde e lo svolgimento della "Targa", disputata sul circuito delle Madonie, convinse gli scaramantici circa l'efficacia di quell'amuleto.
Verso il termine della gara, infatti, le possibilità di vittoria erano ormai limitate al terzetto di testa, composto da Ascari e Sivocci, seguiti da Minoia su Steyr VI Klausen Sport. A soli duecento metri dal traguardo, la "RL" di Ascari si spense. Il suo vantaggio, però, era tale che i meccanici arrivano in tempo per far ripartire il motore e, nell'euforia, salirono tutti a bordo per tagliare il traguardo, subendo la squalifica. A questo punto, Ascari fece ritorno al punto dove si era fermata la sua automobile per ripercorrere da solo quella parte di tracciato. Si classificò secondo, alle spalle di Sivocci che, nel frattempo, aveva tagliato il traguardo da vincitore, assicurando all'Alfa Romeo la prima vittoria assoluta internazionale.


Quasi a voler confermare le doti taumaturgiche del quadrifoglio, qualche mese più tardi, avvenne il tragico incidente nel quale perse la vita Sivocci, l'8 settembre 1923, sul circuito di Monza, durante le prove del Gran Premio d'Europa. La "P1" del pilota salernitano, uscita di strada in curva, era priva del quadrifoglio e tale coincidenza suscitò una notevole impressione tra i piloti, i meccanici e i tecnici del biscione.
Dalla stagione 1924, pur in assenza di disposizioni ufficiali, la carrozzeria delle Alfa Romeo da competizione venne decorata con il quadrifoglio verde e, in memoria di Sivocci, il quadrato bianco fu sostituito da un triangolo, a significarne l'assenza.
Nel secondo dopoguerra il quadrifoglio venne utilizzato per contraddistinguere le versioni particolarmente sportive della produzione di serie Alfa Romeo, come la "Giulia TI Super" del 1963, anche detta "Giulia Quadrifoglio", e "Giulia GTA" del 1965.
Negli anni '80 la valenza simbolica del quadrifoglio venne sdoppiata per denominare ufficialmente le versioni di maggior pregio della produzione, distinguendo tra "Quadrifoglio Verde" per gli allestimenti sportivi e "Quadrifoglio Oro" per gli allestimenti particolarmente accessoriati. Tuttavia, risultando una forzatura impropria del significato, la denominazione "Quadrifoglio Oro" fu presto abbandonata e dagli anni '90 è disponibile la sola versione "Quadrifoglio Verde".
Oggi il marchio Quadrifoglio Verde viene utilizzato per distinguere le versioni di punta della gamma Alfa Romeo destinate però ad una vasta clientela, le autovetture infatti presentano caratteristiche e soluzioni tecnologiche in grado di coniugare la sportività al comfort, un esempio è l’Alfa GT che viene equipaggiata con il propulsore turbodiesel 1.9 JTDm da 170 cavalli con differenziale meccanico Q2, mentre le recenti MiTo e Giulietta sono disponibili con motori turbocompressi alimentati a benzina (rispettivamente un 1.4 da 170 e un 1.750 TBI da 235 cavalli).


Le trèfle à quatre feuilles Alfa Romeo est le symbole des voitures de sport produites par Alfa Romeo.
Le symbole du trèfle est apparu pour la première fois sur un des quatre "RL - TF", spécialement préparé par Giuseppe Merosi pour la Targa Florio.
Jusque-là, les aspirations sportives de la maison nouvellement formé à Milan avait gagné la triste satisfaction de remporter quelques courses dans les mineures, en attendant le grand succès international qui, en raison de l'inexpérience et la malchance, faisait défaut.
Pour la Targa Florio en 1923, Merosi avait élaboré quatre voitures, et a confié à Antonio Ascari, Enzo Ferrari, Giulio Masetti et Ugo Sivocci. Ce dernier, qui a découvert et ami proche de Ferrari, était un pilote de grande expérience et expertise technique, mais souvent désavantagés par hasard et a été considéré le "deuxième éternelle".
Occasion, pour chasser le mauvais sort, Sivocci avait peint sur la calandre de sa voiture avec un carré blanc qui est orné d'un trèfle à quatre feuilles et le déroulement de la course, qui s'est tenue sur le circuit de Madonie, a convaincu les superstitieux de l'équipe Alfa Romeo environ efficacité de l'amulette.
Vers la fin de la course, en fait, les chances de victoire étaient dorénavant limité à la trio de tête, composé d'Ascari et Sivocci, suivie par Ferdinando Minoia sur Steyr VI Klausen Sport.
Seulement deux cents mètres de l'arrivée, le "RL" de Ascari est mort. Son avantage était que les mécaniciens arrivent à temps pour redémarrer le moteur, mais les mécaniciens sont venu à bord pour couper la ligne et Ascari a subi une disqualification.
À ce stade, Ascari retourné au point où il avait arrêté sa voiture pour revenir de cette partie de la piste. Il a terminé deuxième, derrière Sivocci que, cependant, avait franchi la ligne, en veillant à l'Alfa Romeo la première victoire internationale.
Comme pour confirmer les dons miraculeux de la feuille de trèfle, quelques mois plus tard, vint le tragique accident dans lequel il perdit la vie Sivocci, le 8 septembre 1923, sur le circuit de Monza, lors des essais du Grand Prix de l'Europe. Le "Alfa Romeo P1P1" du pilote de Salerne, était dépourvu de la feuille de trèfle et cette coïncidence a suscité une émotion considérable parmi les pilotes, les mécaniciens et les techniciens du biscione.
De la saison 1924 des voitures de course d'Alfa Romeo ont été décorées avec du vert trèfle à quatre feuilles et, en mémoire de Sivocci, le carré blanc a été remplacé par un triangle, signifiant l'absence.
Après la Seconde Guerre mondiale, le trèfle à quatre feuilles a été utilisé pour distinguer les versions sportive de la production en série Alfa Romeo, comme le "Giulia TI Super" en 1963, également appelée "Giulia Quadrifoglio" (Giulia trèfle à quatre feuilles) et "GTA" en 1965.

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