Wednesday, December 21, 2011

Carlo Dusio(Cisitalia)


è scomparso Dusio il padre della Cisitalia

C' era una volta un tempo in cui era ancora possibile parlare della donna o dell' automobile più bella dell' universo, senza timore di essere smentiti da nessuno. Era così e basta. L' omologazione nella mediocrità era da venire, lo stile era tutto, come l' eleganza. Si disse questo nel caso del modello «202» della Cisitalia, definita da un signore di nome Henry Ford II «la più bella macchina italiana che io abbia mai visto». Ad amarla ci furono, tra i tanti, Evita Peron, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, scusate se è poco. Un' auto da sogno, dunque, come un sognatore è stato fino all' ultimo Carlo Dusio, che con il padre Piero, l' imprenditore originario di Scurzolengo che era stato anche presidente della Juventus dal 1941 al1947, aveva creato a Torino nel '44 la casa madre di quel gioiello ora esposto in permanenza al Museo d' Arte Moderna di New York: la Compagnia Industriale Sportiva Italia. Ovverosia la Cisitalia, il marchio romantico, avventuroso e leggendario per eccellenza (forse l' unico realmente tale) della storia dell' automobilismo di ogni epoca. Carlo Dusio è morto a Torino qualche giorno fa, all' età di 84 anni, chiedendo di dare la notizia della sua scomparsa a funerali avvenuti. Se n' è andato lasciando il suo mondo ormai perduto per ritrovare da qualche parte, che deve pur esistere in qualche posto, i volti e le voci della sua vita intensa, che gli avevano già detto ciao: quelli di papà Piero, di Battista «Pinin» Farina, che le forme della «202» aveva progettato; e di Tazio Nuvolari, di Dante Giacosa e dei Porsche, di Piero Taruffi, di Giovanni Savonuzzi, di Carlo Abarth. Nomi e visi di epoche favolose, in cui si affollano le corse della Mille Miglia e il gran premio delle Piramidi, le gare in coppia con il babbo e a fianco di assi quali Nuvolari, Bonetto, Varzi. Si miscelano assieme all' eco dei rombi dei motori, allo sfrigolio delle gomme, all' odore forte dell' olio bruciato e della benzina, e al ricordo di quel giorno a New York, quando Carlo guidò in passerella per le strade della Grande Mela la mitica coupé. L' epopea della Cisitalia si dispiegò dal 1944 fino al 1965, con un intermezzo in Argentina. Poi quel simbolo d' un epoca, come fu sottolineato, che aveva «influenzato la tecnica e lo stile dell' automobile», e senza il quale probabilmente la scena automobilistica internazionale sarebbe stata diversa, dovette chiudere i battenti a causa delle difficoltà finanziarie e di mercato. Ma Carlo, rimasto sempre nel mondo dei motori, non aveva mai rinunciato all' idea di farlo rinascere prima o poi. E lavorava, in un riserbo molto torinese, a quel suo sogno. Personaggio dalla notevole carica umana, appassionato di jazz, perennemente in viaggio tra Montecarlo, Ginevra, le principali capitali europee e l' Estremo Oriente, ancora agli inizi degli anni Novanta aveva sperato di trovare i partner giusti per ridare vita, come confidò a Repubblica nell' agosto del 1991, alla «mia casa, che ho condotto dal '51 al '65». Le trattative non andarono in porto, tuttavia non per questo Dusio cedette a chi avrebbe desiderato rilevare il marchio storico della Cisitalia, rappresentato da uno stambecco rampante. Se lo tenne stretto, insomma, anche per rispetto del suo grande passato. La storia gloriosa della Cisitalia, ha scritto il giornalista Mario Simoni in un libro dedicatole, «è così affascinante da sembrare la trama di un film. E certo non ha nulla da invidiare a quella dell' americana Tucker». Forse è pure per questo motivo che Carlo Dusio prediligeva tanto il jazz, una musica libera, assolutamente originale, cinematografica, del tutto e in tutto americana. E, nel posto dove si è ritirato, là dove gareggiano in eterne Mille Miglia i Nuvolari e i Varzi, Carlo potrà correre a tempo di swing sulle automobili di famiglia, come ci corsero Rossellini e la bellissima Bergman nella loro famosa fuga d' amore a bordo di una «202» cabriolet. - MASSIMO NOVELLI



Tuesday, December 20, 2011

Happy Hanukkah...

Happy Hanukkah for all our friends,
and members of the Bcm family...

Cisitalia Abarth in Argentina


Cisitalia Argentina I.C.S.A. (Vicente López Pcia. de Bs.As.)

Cisitalia 750                      Cisitalia Gran Sport                      Cisitalia Spyder                      Cisitalia Bella VistaCisitalia Argentina fue fundada por el industrial italiano Piero Dusio (creador de AUTOAR), aprovechando la presencia de Fiat en Argentina, con el propósito de construir automóviles deportivos, entre 1961 y 1962 produjo aproximadamente 170 unidades. debido al bajo porcentaje de elementos nacionales utilizado en la producción de automotores, el Poder Ejecutivo Nacional decide retirarle la licencia para producir automóviles de acuerdo con el régimen automotor vigente.Cisitalia 750Características



Cisitalia 750
Cisitalia 750


Comienzo Fabricación: 1961
Término de Fabricación: 1962
Origen: Italia
Denominación Original: Cisitalia 750
Carrocería: Cupé autoportante
Puertas: 2
Motor: Fiat - Abarth 750
Ciclo: 4 tiempos, árbol de levas lateral. válvulas a la cabeza
Ubicación: 
Trasero, longitudinal

Cilindrada (cm3): 767
Número de Cilindros: 
4
Diámetro x Carrera (mm): 
62 x 63,5
Relación de Compresión: 
7,5 : 1
Potencia (CV): 
35 (SAE)

Régimen (r.p.m):
Par Motor (mKg):
Régimen (r.p.m):

Tracción: trasera
Refrigeración: Agua
Combustible: Nafta común
Sistema de Combustible: Carburador Weber 28 ICP
Velocidades: 4
Relación Final: 4,33 : 1
Capacidad Combustible (litros): 30
Peso Vacio (Kg):
Largo (mm): 3.630
Ancho (mm): 1.400
Alto (mm): 1.170
Distancia entre Ejes (mm): 2.000
Trocha Delantera (mm): 1.150
Trocha Trasera (mm): 1.160
Frenos (Delanteros / Traseros): Tambor / Tambor
Dirección: Tornillo sin fin
Suspensión Delantera: Independiente, Elástico transv, Paral. def.
Suspensión Trasera: Semi ejes, resortes helicoidales
Neumáticos: 5,20 x 12"
Generador Eléctrico: Dínamo 12 V 230 W, Batería 32 Ah
Detalle: 
Palanca al piso, butacas reclinables, calefacción

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Cisitalia Gran Sport AbarthCaracterísticas



Cisitalia Gran Sport
Cisitalia Gran Sport
Comienzo Fabricación: 1961
Término de Fabricación: 1962
Origen: Italia
Denominación Original: Cisitalia 850
Carrocería: Cupé autoportante
Puertas: 2
Motor: Fiat - Abarth 750
Ciclo: 4 tiempos, árbol de levas lateral. válvulas a la cabeza
Ubicación: 
Trasero, longitudinal

Cilindrada (cm3): 847
Número de Cilindros: 
4
Diámetro x Carrera (mm): 
62,5 x 69
Relación de Compresión: 
8,8 : 1
Potencia (CV): 
54 (SAE)
Régimen (r.p.m): 
6.000

Par Motor (mKg):
Régimen (r.p.m):

Tracción: trasera
Refrigeración: Agua
Combustible: Nafta común
Sistema de Combustible: Carburador Solex C 32 PB 10
Velocidades: 4
Relación Final: 4,33 : 1
Capacidad Combustible (litros): 30
Peso Vacio (Kg): 650
Largo (mm): 3.630
Ancho (mm): 1.400
Alto (mm): 1.170
Distancia entre Ejes (mm): 2.000
Trocha Delantera (mm): 1.150
Trocha Trasera (mm): 1.160
Frenos (Delanteros / Traseros): Tambor / Tambor
Dirección: Piñón y cremallera
Suspensión Delantera: Independiente, Elástico transv, Paral. def.
Suspensión Trasera: Semi ejes, resortes helicoidales
Neumáticos: 5,20 x 12"
Generador Eléctrico: Dínamo 12 V 230 W, Batería 65 Ah
Detalle: 
Palanca al piso, butacas reclinables; calefacción

Consumo Promedio (Km/l): 14,3 *
Aceleración 0 a 100 Km/h (s):
Velocidad Máxima (Km/h): 160 *

* datos de fábrica
Cisitalia Spyder AbarthCaracterísticas



Cisitalia Spyder Abarth

Cisitalia Spyder

Comienzo Fabricación: 1961
Término de Fabricación: 1962
Origen: Italia
Denominación Original: Cisitalia 750
Carrocería: Cupé autoportante
Puertas: 2
Motor: Fiat - Abarth 750
Ciclo: 4 tiempos, árbol de levas lateral. válvulas a la cabeza
Ubicación: 
Trasero, longitudinal

Cilindrada (cm3): 847
Número de Cilindros: 
4
Diámetro x Carrera (mm): 
62,5 x 69
Relación de Compresión: 
8,8 : 1
Potencia (CV): 
54 (SAE)
Régimen (r.p.m): 
6.000

Par Motor (mKg):
Régimen (r.p.m):

Tracción: trasera
Refrigeración: Agua
Combustible: Nafta común
Sistema de Combustible: Carburador Solex C 32 PB 10
Velocidades: 4
Relación Final: 4,33 : 1
Capacidad Combustible (litros): 30
Peso Vacio (Kg):
Largo (mm): 3.630
Ancho (mm): 1.400
Alto (mm): 1.170
Distancia entre Ejes (mm): 2.000
Trocha Delantera (mm): 1.150
Trocha Trasera (mm): 1.160
Frenos (Delanteros / Traseros): Tambor / Tambor
Dirección: Piñón y cremallera
Suspensión Delantera: Independiente, Elástico transv, Paral. def.
Suspensión Trasera: Semi ejes, resortes helicoidales
Neumáticos: 5,20 x 12"
Generador Eléctrico: Dínamo 12 V
Generador Eléctrico: Dínamo 12 V 230 W, Batería 65 Ah
Detalle: 
Palanca al piso, butacas reclinables; calefacción

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Cisitalia Bella Vista / MixtoCaracterísticas




Cisitalia Weekend
Cisitalia Bella Vista Week End
Comienzo Fabricación: 1961
Término de Fabricación: 1962
Origen: Italia
Denominación Original: Cisitalia 750
Carrocería: Rural autoportante
Puertas: 2
Motor: Fiat - Abarth 750
Ciclo: 4 tiempos, árbol de levas lateral. válvulas a la cabeza
Ubicación: 
Trasero, longitudinal

Cilindrada (cm3): 767
Número de Cilindros: 
4
Diámetro x Carrera (mm): 
62 x 63,5
Relación de Compresión: 
7,5 : 1
Potencia (CV): 
35 (SAE)

Régimen (r.p.m):
Par Motor (mKg):
Régimen (r.p.m):

Tracción: trasera
Refrigeración: Agua
Combustible: Nafta común
Sistema de Combustible: Carburador Weber 28 ICP
Velocidades: 4
Relación Final: 4,55 : 1
Capacidad Combustible (litros): 30
Peso Vacio (Kg):
Largo (mm): 3.640
Ancho (mm): 1.450
Alto (mm): 1.560
Distancia entre Ejes (mm): 2.000
Trocha Delantera (mm): 1.230
Trocha Trasera (mm): 1.160
Frenos (Delanteros / Traseros): Tambor / Tambor
Dirección: Tornillo sin fin
Suspensión Delantera: Independiente, Elástico transv, Paral. def.
Suspensión Trasera: Semi ejes, resortes helicoidales
Neumáticos: 5,20 x 12"
Generador Eléctrico: Dínamo 12 V 230 W, Batería 32 Ah
Detalle: Calefacción, Ventanillas deslizables

Monday, December 19, 2011

Buon Natale  a tutti gli amici di:
          BellinaClassicMotors

Merry Christmas and our Best Wishes
                    for everibody.

Feliz Navidad: Os deseamos tanta paz
                      y armonia.



Wednesday, December 14, 2011

Austro-Daimler





Austro-Daimler was an Austrian automaker company, from 1899 until 1934. It was subsidiary of the German Daimler Motoren Gesellschaft(DMG)

Early history

In 1890, Eduard Bierenz was appointed as Austrian retailer. The company sold so well that also it began manufacturing the automobiles after uniting with Eduard Fischer's engineering factory. The works were located at Wiener-Neustadt. By this subsidiary DMG became the first automotive multinational in history.
Thus on August 11, 1899, the Austrian Daimler Engine Society was founded. Whilst the assembling parts stemmed from Stuttgart, in 1900 they built their first automobile which featured 2 cylinders, 4 hp (3.0 kW), and 4 seats. Soon they started producing engines for luxurious cars, trucks, buses, maritime ships, and trains.


Paul Daimler

In 1902, Paul Daimler, Gottlieb Daimler's son, took charge of the Technical Department. He developed a compact car (8 hp, 45 km/h). In 1905 he built the company's first armoured car, which had 30 hp (22 kW). Also, the company produced engines for both trucks and buses. However, Daimler returned to Stuttgart in 1905 to take over the research and development department, which had been vacated by Maybach.


Ferdinand Porsche

Senior Ferdinand Porsche took Daimler's place as technical designer. Although Austro-Daimler cars were competing at races already, Porsche pioneered into aerodynamic usage with famous racecars (Mixte and Maya). Also, he designed the Mercédès-Electrique-Mixte which was manufactured from 1902 until 1907.
Porsche impelled a company reformation too whilst the company had 800 workers already. The company was renamed Austro-Daimler on July 27, 1906. That same year Emil Jellinek — who was Austrian too — bought several Austro-Daimler licenses to found ancillary companies abroad.
In 1908, the Austro-Daimler began producing Zeppelin engines. Indeed, for Porsche this was a personal interest since he liked to take Archduke Franz Ferdinand flying over Vienna.
Pushing the company's development further, Porsche granted Austro-Daimler's definitive independence from DMG's ownership in 1909. In 1910, the company was renamed Austrian Daimler Engines AG whose logo was the Austrian Royal double-headed eagle. In 1912 DMG sold its remaining shares.

Postwar era

In 1911 Austro-Daimler began producing the Prinz Heinrich (in English: Prince Henry) model; this car, which featured an overhead cam 5,714-cc four-cylinder engine, quickly became famous. It could develop 95 bhp at 2,100 rpm; there was also a less potent version with side valves and a 6,900-cc engine capable of developing 60 hp (45 kW) at only 1,200 rpm. Both designs were by Porsche.
During the First World War, the 4,500 workers of Austro-Daimler contributed in large quantities to wartime production. After the war, the company returned to the production of automobiles. Austro-Daimler still claimed Royal patronage via its connection with Prince Heinrich.
Soon, the company began collapsing. In the first place, Austro-Daimler fused with several companies — SkodaFiat, and Puch (1928). Then, it was submerged under Camillo Castiglioni's squandering management.
At this time, Porsche created the 1.3-liter "Sascha" racing cars (named after their backer, Count Sascha Kolowrat-Krakowski) in the early 1920s. The smallest model the company offered was a 2,212-cc four-cylinder. However, as the economic situation worsened, Porsche abandoned the company in 1923, ridding himself of Austro-Daimler's financial difficulties. Instead, he moved to Stuttgart's DMG.
The outstanding production car offered by Austro-Daimler during the 1930s was the ADM, which featured overhead cam six-cylinder engines of 2,540 cc, 2,650 cc, and 2,994 cc. The last-named (the ADM III) developed 110 hp (82 kW) at 4,000 rpm and was one of the greatest automobiles of the decade. Also offered was a less luxurious sporting version, the 100 hp (75 kW) ADR.
1931 saw Austro-Daimler introduce a 4,624-cc eight-cylinder car, a superb, highly expensive luxury vehicle. The last great car built at the Austrian works was the six-cylinder "Bergmeister", which featured an overhead cam 3,614-cc engine that could develop 120 hp (89 kW) at 3,600 rpm; this car had a top speed of 90 mph (140 km/h).
In 1934 the company merged with Steyr Automobile, creating the Steyr-Daimler-Puch conglomerate. However, in this same year, Austro-Daimler was dissolved.
In the 1970s and into the 1980s bicycles were made by Steyr-Daimler-Puch with some models bearing the Puch trademark, and more upscale models bearing the Austro-Daimler trademark. When the bicycle manufacturing aspects of the consortium were sold in 1987 to Piaggio & C. S.p.A. of Italy, the Puch trademark was conveyed however, the rights to the name Austro-Daimler were not sold. Since then no bicycles have been made bearing this trademark.