Saturday, December 25, 2010

Officine Meccaniche Fabbrica Bresciana Automobili (OM-FBM)














Officine Meccaniche or OM was an Italian car and truck manufacturing company, founded in 1899 in Milan as Societa Anonima Officine Meccaniche. It disappeared as such in 1975 subsumed into Iveco, but still exist as a forklift builder.


The inception of the company had resulted from the merger of two companies, Grondona Comi & C and Miani Silvestri & C.
Originally, OM manufactured railway stock. Car production started in 1918, using the plant of the former Brixia-Zust (Brixia-Züst), just after OM took over Zust car company of Brescia, Northern Italy. The first OM car, Tipo S305, primarily an old Zust model, appeared in 1918 with a 4712 cc four-cylinder side-valve in-line engine.

Further models were Tipo 465 (with a 1327 cc four) in 1919, Tipo 467 (1410cc) and Tipo 469 (1496cc) in 1921. 1923 saw an all new model, Tipo 665 'Superba' with a 2-litre six-cylinder engine. This model was extremely successful in racing - won top five positions in the 2-litre class in 1925 and 1926 at Le Mans but the greatest achievement was the victory in the first Mille Miglia race in 1927 where Ferdinando Minoia and Giuseppe Morandi lead home an O.M. '123' at average speed of 48.27 miles per hour (77.7 km/h) for 21 hours 4 minutes 48seconds. Some cars were equipped with Roots superchargers.
In 1925 OM began to build trucks and buses, using licensed Swiss Saurer engines and other mechanical components. Ties with Saurer persisted all along OM life.


OM was taken over by the Fiat Group in 1938 and in the following year passenger car production ceased, and OM became a commercial vehicle and train part manufacturer.
Main new product in the WWII post-war era was the Leoncino (1950) a light truck in the 2.0 to 2.5 tons range, which was an immediate success. It became the forefather of several series of heavier but structurally similar models, namely Tigrotto, Tigre, Lupetto, Cerbiatto and Daino, launched between 1957 and 1964. Bus chassis versions of several of these models were also available.
In the 60s and 70s the light and medium-weight OM truck ranges were sold in Switzerland as Saurer-OM or Berna-OM, in Austria as Steyr-OM, in France as Unic-OM, and in Germany as Büssing-OM.


In 1968 OM was definitively merged into the Fiat Group as a brand belonging to the Commercial Vehicles division, which also included Fiat and Unic.
In 1975 it was absorbed (as part of the Fiat Group) into IVECO and the OM brand disappeared from the truck and bus markets, although it still survives as an independent forklift manufacturer.



Officine Meccaniche (kurz OM, vollständig Società Anonima Officine Meccaniche) war ein italienischer Maschinen- und Fahrzeughersteller mit Sitz in Mailand bzw. Brescia. Ursprünglich als Eisenbahnhersteller gegründet, verlegte sich OM bald auf den Automobilbau, und wurde für seine robusten Sportwagen und noch später für seine Nutzfahrzeuge bekannt.

Maschinen- und Eisenbahnbau (Mailand) [Bearbeiten]

Das Unternehmen wurde 1899 in Mailand unter dem vollständigen Namen Società Anonima Officine Meccaniche - già Miani, Silvestri & C, A. Grondona, Comi & C. als Fusion der Maschinenfabriken A. Grondona Comi & C und Già Miani Silvestri & C. gegründet. Das Unternehmen fertigte Dampflokomotiven, andere Eisenbahnausrüstung und Schwermaschinen.

Automobilbau (OM Fabbrica Bresciana di Automobili, Brescia) [Bearbeiten]

1917 übernahm OM die Fabrik des Automobilherstellers Züst in Brescia (Brixia-Züst). 1918 begann OM dort eigene Autos herzustellen. Ab 1928 firmierte das Werk in Brescia als eigenes Unternehmen OM-Fabbrica Bresciana di Automobili getrennt von der oben genannten Mutter in Mailand, wo weiterhin Motoren und andere Maschinen gefertigt wurden.[1]

Sport- und Tourenwagen [Bearbeiten]

War das erste Fahrzeug aus dem Werk in Brescia noch eine unverhohlene Kopie der Marke Brixia-Züst, so baute OM in den 1920er und 1930er Jahren hervorragende eigenständige Sport- und Tourenwagen, die für ihre Schnelligkeit und Standfestigkeit bekannt wurden.

Grund für den Ruhm war das Ergebnis bei der 1927 erstmals ausgetragenen Mille Miglia, bei der die ersten drei Plätze allesamt OM-Piloten belegten. Der siegreiche 2-Liter-OM-Sechszylinder wurde von Ferdinando Minoia und G. Morandi gefahren. Dieser Wagen stammte aus der Feder des Konstrukteurs Lucien Barratouché, der auch für die "zivileren" Vierzylinder des Werkes verantwortlich zeichnete. Insbesondere die präzise Verarbeitung war Kennzeichen der OM.
Mitte der 1930er Jahre jedoch holten die großen nationalen Konkurrenten, Alfa Romeo, Ferrari, Lancia und Maserati auf sportlichem Gebiet auf.

Nutzfahrzeuge [Bearbeiten]

Bereits ab 1925 hatte OM begonnen, Omnibusse, Lkw, Traktoren und andere Nutzfahrzeuge herzustellen. 1933 wurde OM von Fiat übernommen. Da der Bereich Nutzfahrzeuge erfolgreich war, während der Pkw-Bereich in eine Krise geraten war und zudem in Konkurrenz zur neuen Mutter Fiat stand, stellte OM 1934 die Pkw-Produktion ein, um sich ganz auf den Nutzfahrzeugbau zu konzentrieren.
1968 wurde OM als Sparte in die IVECO-Gruppe, in der der Fiat-Konzern unter Einbeziehung der französischen Marke UNIC und der deutschen Marke Magirus-Deutz seine Nutzfahrzeugaktivitäten bündelte, integriert und fortan, bis Mitte der 1980er Jahre, nur noch als Lkw-Marke weitergeführt. Konstruktionen von OM wurden konzernweit auch unter anderen Markennamen vermarktet, in Deutschland z.B. als Magirus-Deutz und in Frankreich als UNIC. Mitte der 1980er Jahre verschwanden die in IVECO aufgegangen Einzelmarken, darunter auch OM, und wurden durch den einheitlichen Namen IVECO ersetzt.[1]

Gabelstapler (OM Carrelli Elevatori) [Bearbeiten]

Ab den 1930er-Jahren fertigte OM auch Gabelstapler (ital.: Carrelli Elevatori), Hubwagen und andere Flurförderfahrzeuge. Aus diesem Bereich von OM wurde 1975 die Fiat-Sparte Fiat OM Carrelli Elevatori. 1992 erwarb die deutsche Linde AG von Fiat einen ersten Teil dieses Bereiches und baute in den Folgejahren ihre Beteiligung weiter aus. 2002 wurde FIAT OM Carrelli Elevatori komplett von der Linde AG übernommen. Im Jahr 2006 wurde OM Carrelli Elevatori unter dem Dach der Kion Group an Finanzinvestoren verkauft.[2]


La Officine Meccaniche Fabbrica Bresciana Automobili (OM-FBM) era un'azienda italiana specializzata nella produzione di veicoli, particolarmente di autocarri.

Nel 1918 la OM nasce per la fusione fra la AOM (Anonime Officine Meccaniche), azienda specializzata in rotabili ferroviari e la Fabbrica Automobili Roberto Züst, casa automobilistica nata nel 1903. La produzione riguarda inizialmente le autovetture.
Nel 1927 acquisì la O.M. Carrozzeria di Suzzara in provincia di Mantova, casa fondata nel 1878 da Alfredo Casali per la produzione di macchine agricole.
Nel 1933 OM entra a far parte del gruppo Fiat ed entra nel settore agricolo.
Nel 1937 vengono unificati gli stabilimenti OM di Brescia e di Milano, si creano così tre settori: autobus e autocarri; materiale ferroviario, trattori agricoli, carrelli elevatori e motori marini; motopompe e impianti di refrigerazione.
Nel periodo tra le due guerre mondiali la sua attività fu molto intensa e indirizzata anche al mondo delle competizioni automobilistiche, nel palmares della casa si annoverano infatti anche vittorie alla Mille Miglia e alla 24 Ore di Le Mans. La prima autovettura fu la S 305 25/35 HP, da cui si notava l'influenza degli ultimi modelli della Zust. Già con il secondo modello presentato l’anno successivo, la 469 12/15 HP, viene proposta una vettura che segna l’inizio di una originale carriera. Importante è la 665 "Superba", una sei cilindri di due litri, vincitrice della prima edizione della Mille Miglia, nel 1927.


Per quanto la sua produzione iniziale fosse indirizzata al mercato delle autovetture la sua fama più recente proviene dalla costruzione dei veicoli industriali pesanti a cui venne destinata dopo l'incorporazione nel gruppo Fiat. I primi autocarri, come il Taurus (impiegato anche dall'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale) sono equipaggiati con motori a gasolio costruiti su licenza della svizzera Saurer.
Nel 1950 viene lanciato un autocarro, il Leoncino che diventa immediatamente un grande successo commerciale e che diventa il capostipite di una serie di altri modelli tutti con i nomi derivati dal regno animale: il Tigrotto (1957), il Tigre (1958), il Lupetto (1959), il Cerbiatto, l'Orsetto (1966) e infine il Daino (1967). Un altro modello fu il Super Taurus lanciato nel 1950 assieme al Leoncino e sostituito subito dal Tigre e dal Tigrotto.
Nel 1951 OM produce il primo carrello elevatore dotato di motore a combustione interna. L'anno seguente vengono presentati i trattori OM, i trattori ad alte potenze della Fiat Trattori. Il più venduto è il 35-40, prodotto anche come cingolato con il classico colore arancione di Fiat.
Nel 1953 debuttò il veicolo industriale pesante Titano, antenato dell'Iveco Eurotrakker e erede dei vari Orione e Super Orione che debuttarono nel 1950.
Nel 1961 viene fondata a Luzzara (RE) la Piccola Industria MEccanica Sul PO (PIMESPO) produttrice di carrelli da magazzino. Nel frattempo vengono venduti trattori con il marchio Fiat OM.
Nel 1967 iniziò la produzione dell'OM 170 in sostituzione del Titano, e dell'OM 100 in sostituzione della gamma di autocarri medi e leggeri. Vennero venduti con il marchio OM ma con la dicitura "IVECO" fino al 1975. La OM entra definitivamente nel gruppo Fiat come parte integrante della Veicoli Industriali.
Oltre ai veicoli da trasporto, la OM produsse per quasi 20 anni (dal 1952 al 1970) un veicolo a trazione integrale, denominato "Autocarro leggero CL52" ma molto più noto con il nomignolo di "gippone" per la forte somiglianza con le Jeep statunitensi, seppure di maggiori dimensioni. Questo particolare fuoristrada, antesignano dei moderni SUV, venne largamente utilizzato dai reparti mobili delle forze dell'ordine in servizio antisommossa.
Tra le altre importanti attività della OM vanno ricordate anche le costruzioni ferroviarie, come nel caso della Automotrice ALn 772 o la motorizzazione della Locomotiva FS RD.212.
Nel 1975 la OM viene incorporata nella nuova holding Iveco. Per alcuni anni, rimane in vita il marchio, ad esempio con il modello "Grinta" che altro non è che un modello primordiale dell'attuale Daily.













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