Friday, October 1, 2010

Isotta Fraschini

Isotta Fraschini represents two Italian manufacturing companies which produce, respectively, marine engines and luxury goods. In the early 20th century it was famous worldwide as a luxury car manufacturer.
The firm was named for its founders, Cesare Isotta and Vincenzo Fraschini, as Società Milanese Automobili Isotta, Fraschini & C., on January 27, 1900. The motto was, "Import, sell, repair cars". Prior to establishing their own company in 1904, Isotta and Fraschini assembled Renaults.
The first automobile bearing this marque featured a four-cylinder engine with an output of 24 hp. The car, driven by Vincenzo Fraschini, appeared in several races. In 1905, Isotta-Fraschini gained notoriety in the Coppa Florio, where they entered aTipo D with an enormous 17.2-litre (1,050 cu in) 100 horsepower (75 kW) engine. For a short time in 1907, Isotta-Fraschini merged with French automobile company Lorraine-Dietrich. The firm started out making race cars using this same 100 horsepower (75 kW) engine, establishing the company's reputation and gave its name considerable cachet. It was also one of the first cars with four-wheel brakes, following their invention by the Arrol-Johnson Company of Scotland in 1909.[1] They were also among the early pioneers of OHC, with an engine designed by Giustino Cattaneo.[2] In 1924, the Type D was one of the first European cars with an eight-cylinder engine (following the first production straight eight by Rolls-Royce in 1905).
With the growth of the wealthy middle class in North America in the 1920s, Isotta Fraschini marketed deluxe limousines to the new American aristocracy. Early film stars Clara Bow and Rudolph Valentino drove Isotta Fraschinis. A 1929 Tipo 8A Castagna Transformable is featured in the famous 1950's film Sunset Boulevard and another appears in the 1934 film, "Death Takes a Holiday" with Fredric March. An Isotta also makes a featured appearance in the 1946 film "Without Reservations" with John Wayne and Claudette Colbert.
Seriously affected by the economic crisis of the 1930s and by the disruptions of World War II, Isotta-Fraschini stopped making cars after the war (1949). Only five of the last model, the Monterosa, were produced. The plants were converted to produce marine engines.
The company was still left on the company register and in 1955 it was merged with engine manufacturer Breda Motori and named F.A. Isotta Fraschini e Motori Breda. The company started to produce trolley buses again and in 1960s built a new diesel engine factory in Bari. In the 1980s the company was renamed Isotta Fraschini Motori SpA and it became part of Fincantieri group, with administrative headquarters in the old factory in Bari.
In 1990-s attempts to revive the automotive industry of Isotta-Fraschini were made. Concept-car coupe and roadster Isotta-Fraschini T8 were built in 1996, and concept-car roadster Isotta-Fraschini T12 was built in 1998.
Remnants of Isotta Fraschini survive as three Italian companies.
  • Isotta Fraschini Motori S.p.A.: An engineering firm specializing in diesel products, particularly marine engines, industrial engines, and rail traction engines, but also providing a wide range of civil and military engineering products and services. The company is part of Fincantieri group.
The company[1] produces propulsion and generation systems, used in US Navy littoral fast attack surface ships and luxury yachts. The company's products are considered some of the most well design and manufactured in the world, with a cost that is comensurate with their quality.
The L1306 T3, V 1312 T3, VL 1716 T2 T3 and GE COLZA V 1312 T3 generation systems produce between 200kW and 3,000kW. The largest of these generators are used in the USS Freedom (LCS-1) class of Littoral Combat Ships.

  • Isotta Fraschini Milano, s.r.l.: A firm in Milan producing handmade Italian luxury goods since 2002.
  • Fabbrica Automobili Isotta-Fraschini S.p.A: A firm aiming to revive the automotive industry of Isotta-Fraschini. For some time the brand name belonged to the Italian Government.





Isotta Fraschini è un marchio italiano storicamente noto soprattutto per la produzione di automobili tra le più lussuose e prestigiose della storia. Fu fondata a Milano nel 1900 ad opera di Cesare Isotta e dei fratelli Vincenzo, Oreste e Antonio Fraschini.

Le prime automobili prodotte dalla casa milanese nacquero nel 1902: una con un motore Aster di 699 cm3, una a due cilindri di 2251 cm3 ed infine una con un motore De Dion-Bouton di 785 cm3. Nel 1903 l'azienda produsse una vettura equipaggiata con motore autocostruito della potenza di 24 CV.

Nel 1905 l'ingegnere Giustino Cattaneo diventò direttore tecnico del marchio milanese ed ad esso rimarrà legato fino al 1933. Nel 1907,in seguito ad un accordo che prevedeva anche la partecipazione dei francesi al capitale azionario della azienda, De Dietrich acquisì i diritti per la produzione di 500 autotelai Isotta Fraschini. Questo fatto, unito anche ai successi nelle competizioni sportive, ebbe un grande effetto positivo sul prestigio della Casa. Un altro successo di Isotta Fraschini avvenne nel 1908, quando negli USA una vettura appartenente alla Casa milanese stabilì un record di velocità media: 105 km/h. Sempre nel 1908 venne progettata la Tipo FE, un'auto dalle caratteristiche tecniche molto avanzate per l'epoca che suscitò grande interesse, così come ne destò la Tipo KM, un'auto sportiva prodotta dal 1911 al 1914, equipaggiata con un motore di ben 10.618 cm3. Nel 1911 la fabbrica, prima in Italia (ed una tra le prime al mondo), inserì sui suoi modelli i freni anche alle ruote anteriori.[1] Intanto, a partire dallo stesso anno i motori Isotta Fraschini iniziarono ad equipaggiare ogni mezzo a motore, destinati sia all'impiego militare che sportivo: motori per aerei, dirigibili, MAS. Durante la prima guerra mondiale l'azienda milanese produsse camion e rimorchi per il trasporto delle truppe.

Dopo la guerra Isotta Fraschini si trovò in gravi difficoltà economiche, come molte altre case automobilistiche. Durante questo periodo entrò in azienda il conte Ludovico Mazzotti, che ebbe in seguito una grandissima importanza per l'Isotta Fraschini. In questo periodo la Casa milanese insisté nella realizzazione di una automobile di fascia molto alta, destinata ad una clientela internazionale. Nacque così nel 1919 la Tipo 8, che fu la prima auto ad avere un motore ad otto cilindri costruito in serie. La tipo 8 divenne quindi la massima espressione di eleganza in fatto di automobili, divenne l'auto più desiderata al mondo. Costava circa 150.000 lire e trovò mercato specialmente negli Stati Uniti. La tipo 8 venne costruita in tre versioni diverse fino al 1932.
Alla morte di Oreste Fraschini, i suoi fratelli e l'avvocato Isotta lasciarono l'azienda, che passò quindi nelle mani del conte Mazzotti (presidente) e di Cattaneo (amministratore delegato). Isotta Fraschini avviò degli accordi per una collaborazione con la Ford che prevedeva l'apertura di uno stabilimento della casa americana in Italia. Il governo italiano negò però l'autorizzazione per il timore che suscitava l'ingresso della forte economia USA nel mercato italiano. Il 1929, anno del crollo della borsa di New York, vide la crisi della Isotta Fraschini, che fu costretta a svalutare il proprio capitale fino 9 milioni di lire, quando nel 1924 era di 60 milioni. Nel 1932 entrò in azienda l'ingegner Giovanni Battista "Gianni" Caproni, che decise di cessare la produzione della seconda versione della tipo 8 e di aumentare quella dei motori diesel su licenza MAN. La Isotta Fraschini entrò così a far parte del Gruppo Caproni. Nel frattempo Cattaneo fu sostituito da Merosi, che aveva lavorato in precedenza in Alfa Romeo e Bianchi.
Durante la seconda guerra mondiale la Isotta Fraschini produsse autocarri (la cui cabina era stata progettata dalla Zagato) e motori aeronautici.
Terminata la seconda guerra mondiale, l'azienda milanese decise di ricominciare a produrre modelli di autovetture di lusso. Per questo motivo Fabio Luigi Rapi, designer di automobili ed ingegnere, assume insieme ad Alessandro Baj l'incarico di progettare un nuovo modello dell'Isotta Fraschini. Alla progettazione meccanica ci pensò Aurelio Lampredi, appena uscito dalla Ferrari, alla quale ritornerà nel 1948. Venne realizzata una nuova macchina ad otto cilindri, chiamata 8C Monterosa. Questo modello nacque purtroppo in un periodo in cui la Isotta Fraschini era in grande crisi: le ordinazioni aeronautiche erano inesistenti anche se i motori prodotti erano di grande qualità e mancavano i finanziamenti per cominciare la produzione della 8C Monterosa.
Nel 1949 il Fondo per il Finanziamento dell'Industria Meccanica, principale creditore di Isotta Fraschini, decise di chiudere la casa milanese.

Il marchio Isotta Fraschini oggi [modifica]

Oggi, il marchio Isotta Fraschini è rappresentato dalle seguenti realtà economico-sociali:




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