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Saturday, September 18, 2010

tazio Nuvolari

Tazio Giorgio Nuvolari (Castel d'Ario, 16 novembre 1892Mantova, 11 agosto 1953) è stato un motociclista e pilota automobilistico italiano. Dalla stampa e dagli appassionati era soprannominato Nivola e, per le sue origini, anche definito il Mantovano Volante.
Nuvolari è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi piloti della storia dell'automobilismo mondiale, forse il più grande di tutti; ed è ancora oggi ricordato ed ammirato per le sue molte e speciali qualità, nonché per le sue doti umane.

Gli inizi [modifica]

Tazio Nuvolari nacque a Castel d'Ario (Mantova), quarto figlio di Arturo Nuvolari (un agricoltore benestante e noto ciclista) e della moglie Elisa Zorzi. Durante la prima guerra mondiale venne impiegato come autiere nel Servizio Automobilistico dell'Esercito e, nel 1917, sposò Carolina Perina, dopo una classica fuitina e con una cerimonia civile; rito inconsueto all'epoca, considerato quasi scandaloso.
Nel 1920, all'età di 27 anni, chiese e ottenne la licenza di pilota di moto da corsa. Molte biografie riportano la notizia del rilascio di tale licenza nel 1915. L'equivoco è dovuto al fatto che i cartellini stampati nel 1915 per i piloti dal Moto Club d’Italia, vennero riutilizzati dopo la parentesi bellica, semplicemente aggiornandoli con correzione a mano.

I successi in motocicletta [modifica]

La sua carriera cominciò con le motociclette, e disputò la sua prima gara ufficiale il 20 giugno 1920 a Cremona, sul Circuito Internazionale Motoristico. Vinse la sua prima gara il 20 marzo 1921 a Verona.
Divenne un pilota professionista e ben presto incontrò Enzo Ferrari (anch'egli pilota e non ancora fondatore della Ferrari). Nuvolari divenne rapidamente molto popolare in Italia, dove venne soprannominato "Il campionissimo delle due ruote" (lo stesso titolo che verrà più tardi assegnato a un grande del ciclismo: Fausto Coppi).
Tazio Nuvolari corse una delle sue prime gare, se non la prima, con una motocicletta Fongri.

Il passaggio alle automobili [modifica]

Nuvolari iniziò a cimentarsi anche nei Gran Premi di automobilismo, e vinse la prestigiosa Targa Florio, in Sicilia. Dopodiché, decise di dedicarsi solamente alle autovetture. La sua fama crebbe ulteriormente e il famoso poeta Gabriele D'Annunzio, alla fine dell'aprile 1932, lo invitò al Vittoriale per fargli dono di una piccola tartaruga d'oro con la dedica "All'uomo più veloce, l'animale più lento", chiedendogli in cambio di vincere la "Targa Florio" che si sarebbe disputata dopo due settimane. Il pilota si mostra stupito della richiesta e risponde: -Io corro solo per questo-.
Il successivo 8 maggio, Nuvolari tagliò per primo il traguardo della gara siciliana, a bordo dell'Alfa Romeo 8C-2300 della "Scuderia Ferrari". Sempre nello stesso anno, riuscì ad aggiudicarsi anche Gran Premi di Monaco, di Francia e d'Italia.
Le sfortune personali (in pochi anni perse entrambi i figli diciottenni: il primogenito Giorgio a causa di una miocardite, e Alberto a causa di una nefrite[1]) resero il pubblico ancor più appassionato nei suoi confronti. La sua determinazione lo portò, proverbialmente, a insistere nelle gare anche quando l'auto perdeva pezzi, o era in fiamme, causando diversi incidenti.

L'invenzione della "sbandata controllata" [modifica]

A Nuvolari è attribuita l'invenzione della tecnica della sbandata controllata: egli affrontava le curve con un secco colpo di sterzo, facendo slittare le ruote posteriori verso l'esterno, quindi controsterzava e schiacciava l'acceleratore a tavoletta. In questo modo usciva di curva con la macchina già rivolta verso il rettilineo e in piena accelerazione, a velocità maggiore di chiunque altro.
Enzo Ferrari raccontò che, quando per la prima volta salì come copilota su un'auto guidata da Nuvolari, alla prima curva avvertì che le ruote slittavano e credette che il mantovano avesse perso il controllo e che la vettura stesse uscendo di pista, ma con sua grande sorpresa questo non accadde; alla seconda curva avvenne lo stesso, e così alle successive, finché Ferrari comprese che Nuvolari faceva sbandare l'auto di proposito.

La nascita della leggenda [modifica]


Tanti sono stati gli episodi nella carriera sportiva di Nuvolari che ne hanno decretato l'ingresso nella leggenda. Tra i più famosi possiamo ricordare:
  • nel 1925, mentre si allenava in auto sulla pista di Monza, Nuvolari uscì di strada e fu sbalzato dalla vettura, ferendosi in modo molto serio. Una sola settimana dopo si disputava sulla stessa pista un Gran Premio di motociclismo: Nuvolari lasciò l'ospedale contro il parere dei medici, coperto di bende e fasciature, si fece aiutare dai meccanici a montare sulla moto, poiché a stento si reggeva in piedi, e vinse;
  • nel 1930 vinse la Mille Miglia davanti ad Achille Varzi, superandolo durante la notte, poco prima dell'alba: si racconta che, per non farlo accorgere del suo arrivo e superarlo a sorpresa, Nuvolari spense i fari e proseguì al buio, seguendo le luci di coda di Varzi;
  • nel 1935, nel Gran Premio di Germania sulla pista di 22 km del Nürburgring, Nuvolari si impose guidando un'Alfa Romeo nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara. Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina: ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30" dal primo. Questo successo fece "alterare" non poco i gerarchi nazisti presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia un Tricolore nuovo fiammante (aveva saputo che quello in dotazione agli organizzatori era logoro), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di "'O Sole mio";

  • lo stesso anno, durante il Gran Premio di Montecarlo corso sotto una pioggia battente, un corridore ruppe il circuito dell'olio e inondò la pista in una doppia curva a S già scivolosa per l'acqua. I cinque corridori successivi, man mano che sopraggiungevano, perdevano aderenza e scontrandosi tra loro o con le barriere disseminarono quel punto della pista di rottami. Nuvolari, sopraggiunto per sesto, riuscì derapando in velocità a mantenere comunque il controllo della sua vettura, percorrendo una incredibile traiettoria che gli consentì di uscire dalla doppia curva schivando tutti i rottami con la precisione di alcuni centimetri[2];
  • Il 15 Giugno 1935 tenta di battere sull'Autostrada Firenze-Mare (nel tratto del rettilineo di 8km presso Altopascio), due primati mondiali di velocità utilizzando la "mostruosa" Alfa Romeo "bimotore", creata da Enzo Ferrari per resistere alle imbattibili Mercedes e Auto Union. La giornata scelta per il tentativo è poco felice poiché tira un forte vento, Nuvolari pero' prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320 chilometri orari, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto dimostrando una freddezza e un'energia fuori dal comune: l'auto pesa 1300 chili ed è molto difficile da controllare già a 150 km/h! Nonostante lo spaventoso "imprevisto" Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11 secondi il chilometro lanciato alla media di 321,420 km/h e in 17 secondi il miglio lanciato con media di 323,125 km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360 chilometri orari).
"Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau" dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.
  • nel 1948, all'età di cinquantasei anni, a sorpresa Nuvolari prese ancora il via della Mille Miglia: prima che problemi meccanici lo costringessero al ritiro, nel primo tratto di gara fece segnare il miglior tempo assoluto;
  • il 10 aprile 1950 Nuvolari partecipava alla gara "Salita al Monte Pellegrino" in Sicilia su Cisitalia-Abarth 204 della Squadra Carlo Abarth. Risultava la vittoria della classe fino 1100 cc Sport e il quinto posto assoluto. È stata la sua ultima gara e l'ultima vittoria di Nuvolari.

La morte [modifica]

Nuvolari non annunciò mai formalmente il suo ritiro, ma la sua salute andava deteriorandosi e divenne in modo crescente solitario[3]. Nel 1952 venne colpito da un ictus che lo lasciò parzialmente paralizzato, e morì un anno più tardi, l'11 agosto, a causa di un altro ictus[2]. Pressoché tutta la città di Mantova partecipò ai suoi funerali[4], che si tennero il 13 agosto 1953 e ai quali parteciparono tra le 25000 e le 55000 persone[4]. Il corteo funebre era lungo alcuni chilometri e la bara di Nuvolari fu messa su un telaio di macchina scortato da Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Juan Manuel Fangio. Fu sepolto con gli abiti che indossava sempre scaramanticamente in corsa: un maglione giallo, pantaloni blu e una sciarpa tricolore. Al fianco il suo volante preferito[2].
Oltre ai tanti cittadini, ai tifosi, alla gente comune, fu presente anche Enzo Ferrari, che ebbe poi modo di dichiarare:

« ...non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città. Scesi di macchina, chiesi ad un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore. "Grazie di essere venuto" - bisbigliò commosso - "Come quello là non ne nasceranno più". »


Sulla tomba di Nuvolari è incisa una frase che sembra quasi volerlo incitare a fare corse anche nell'Aldilà:
Correrai Ancor Più Veloce per le Vie del Cielo.(tratto da Wikipedia)

Sunday, November 29, 2009

Tazio Nuvolari; hèroe de las pistas!

El hablar de Tazio, es el rebuscar en la leyenda, el inicio del automobilismo competitivo,
èsta historia, tiene mucho de gloria y de dolor, y se encuentra legada a personajes como,
Francesco Baracca, Enzo Ferrari, Karl Abarth, y tal vez incluso nuestro poeta nacional,
y paladino de la primera guerra mundial, Gabriele D'Annunzio!
Nuvolari(1892-1953), fue un Padano, es decir ciudadano ilustre de esta tierra,
de embrujo Celta, motor de la revoluciòn tecnològica italiana, cruzada por el sagrado,
rìo Po! Sì fuè un Padano, que como todo jòven del tiempo fue obligado a ir en guerra,
aquel suicidio llamado; primera guerra mundial; Tazio conociò de cerca los motores,
porque fue asignado al reparto motorizado del ejercito, se enamorò de las motocicletas,
luego con un poco de fortuna, salvo del conflicto, deseò inscrivirse como piloto profesional,
de motocicletas de carrera; corrìa con una Fongri!
Ganò lo poco que podìa ganar en aquel tiempo, donde habìan poquìsimas competencias,
profesionales; descubriò al poco tiempo el automòbil, corriendo sea con la moto, que con el auto!
Pero luego se profesionalizò con las 4 ruedas; lo que ganò Nuvolari es increìble,
no sòlo en Italia, sino tambièn en: Bèlgica, Francia, Inglaterra, Alemania, Yugoslavia,
Mònaco, Hungrìa; en Italia fue el campiòn indiscutible de las mìticas Mille Miglia,
que cruzan los Apeninos desde Brescia en Lombardìa, hasta la Laziale Roma!
Hizo suya tambièn la Targa Florio, y la Copa Andrea Brezzi entre otras!
En Alemania a Nurburgring-1935; Nuvolari gana sin competencia ante los ojos atònitos,
de Hitler, con una Alfa Romeo; no sòlo era un piloto no Ariano, sino incluso l'auto era latina!
Nuvolari sabìa de la locura nazista, porque habìa ganado otras veces en el paìs Germànico,
y al momento de la premiaciòn le izaban una bandera tricolor descolorida, y en lugar de la Marcha Real(himno nuestro en aquel tiempo cuando la Italia era aùn un reino), le hacìan sonar, O Sole Mio, una canciòn Napoletana, que no tenìa nada que hacer, asì que nuestro Padano,
no sòlo llevò su bandera, sino que tambièn una bufanda tricolor al cuello, que serà al lado,
de los mìticos pantalones azzurro Mediterraneo, la maya de lana Amarilla,
su amuleto de victoria, y su mortaja despuès!
Nuvolari al inicio corriò con muchos autos, hasta que conociò Enzo Ferrari,
quien le hizo de copiloto en pasado, y quien fuera tambièn corredor,
Ferrari comenzo con el sueno de realizar su propia escuderìa, pero al no tener medios,
le ofreciò a la Alfa Romeo, de preparar sus autos para las carreras, Ferrari,
con nada en el bolsillo, pero con una capacidad increìble de convencer a la gente,
y de motivarla segùn èl para alcanzar la gloria, le hizo a Nuvolari firmar un contrato,
casi eterno, y Tazio con sus victorias hizo a Enzo, el fabricante de autos deportivos màs famoso,
del mundo!
En una etapa de las Mille Miglia; Tazio hizo hacer de copiloto a Ferrari, deseaba observar,
de que estaba hecho el jefe, cuenta Enzo, que Nuvolari no usaba los frenos, era todo un juego,
de direcciòn, es decir reducìa la velocidad en curvas sòlo soltando el acelerador, y moviendo,
el volante de modo brusco a ambos lados, haciendo el auto andar en tres ruedas,
Ferrari no lo podìa creer,y pensò de morir durante la extensa carrera, se impusieron,
con la potente Alfa Romeo, porque dieron inseguimiento por la noche al primer corredor,
con los faros apagados como rayos en una tormenta, siguiendo sòlo las luces posteriores,
una cosa de locos, Ferrari se convenciò del valor de Tazio,
pero no correrìa jamàs con èl!
En la Andrea Brezzi de Torino, Nuvolari terminò ganando, con el volante roto al ùltimo giro!
En Monaco, cruzò la pista incendiada luego de un accidente, pasò por las llamas sin inmutarse,
con un sangre frìo escalofriante!
Nuvolari hizo Ferrari, pero jamàs condujo uno; Ferrari recibiò el sìmbolo del caballo rampante,
de la madre de Francesco Baracca, un nuestro As de la aviaciòn militar que usò como amuleto el caballo rampante, Ferrari no li rindiò el homenaje al hèroe del automobilismo,
se lo rindiò Alfa Romeo, Vincenzo Lancia, Karl Abarth, y el pueblo italiano!
Vincenzo Lancia le regalò la prima LAncia Aprilia, auto que Nuvolari mitificò!
Karl Abarth, lo hizo socio de la Cisitalia-Abarth, lamentablemente quebraron,
pero Nuvolari ganò su ùltima carrera en un Abarth 204, fue en Sicilia y Nuvolari,
tenìa 58 anos en el 1950; Tazio tenìa el cuerpo todo roto, fruto de su vida agonìstica,
su ùnica gloria y felicidad fue el autobilismo, en el 1950, se iniciò oficialmente,
la formula Uno, y pilotos como Ascari y Fangio, futuros campiones de la F1,
lo consideraron el maestro ente los maestros; al dejar los autos, Tazio, se encontrò,
sòlo con la mujer que amaba sin sus dos hijos que murieron de extranas enfermedades,
en pasado! Era la fin para una leyenda, un ìctus se lo llevò en el 1953!
50000 personas afolaron su pueblo, no se recuerda algo màs commevedor, su esposa,
lo vistiò para su ùltima carrera, aquella de la eternidad, montaron el fèreteo,
sobre un auto sòlo en chasis, y con sus pantalones azules, su maglia amarilla,
y su bufanda tricolor saludaba a su pueblo, a la Padania y a l'Italia que lo conociò incluso,
en la tierra de los caminos sicilianos!
Monumentos y calles llevan su nombre, pero èl fuè el màs veloz, y no sòlo, fuè el mejor,
a diferencia de Ferrari, quien llegò tarde al funeral!
Gabriele d'Annunzio quien lo viò competir contra un aviòn Caproni ca. 100,
della aeronàutica militar, èl(Nuvolari) en un Alfa Romeo 8C 2300, a una velocidad de màs,
de 300km orarios, un rècord mundial, un orgullo italiano, Mussolini al lado de D'Annunzio,
no aplaudieron, corrieron a abrazarlo y besarlo!
D'annunzio; el poeta; el ex aviador y amigo de Baracca, dijo de Nuvolari:

Ovvunque tè vai, la natura si ferma, i fiumi ti lasciano passare, il vento ti saluta, e gli uccelli,
imparanno da tè!

Donde sea vos andàis, la naturaleza se detiene, los rìos te dejan pasar, el viento te saluda,
y los pàjaros aprenden de tì!